Come si rinuncia ai 100 euro al mese in busta paga di trattamento integrativo per non rischiare di dover restituire la somma? E’ una domanda che ci viene posta da un nostro lettore.
Il trattamento integrativo, i cosiddetti 100 euro in busta paga, non sempre spetta al lavoratore dipendente.
I requisiti per accedere al trattamento integrativo (ex Bonus Renzi)
Il trattamento integrativo, nella misura massima di 1.200 euro, all’anno spetta alle categorie precedentemente indicare che hanno un reddito fino a 15 mila euro. Si tratta di circa 100 euro in più nello stipendio. Mentre coloro che hanno un reddito compreso tra il 15 mila euro e i 28 mila euro possono accedere alla misura solo se la somma di alcune detrazioni supera l’imposta lorda. I lavoratori sia nel pubblico che nel privato lo trovano direttamente in busta paga mensilmente. La voce che ci interessa è “Trattamento integrativo L.21/2020”. Tuttavia solo nel caso in cui il reddito è superiore a quanto previsto dalla norma, l’intera somma va restituita con la dichiarazione dei redditi. Inoltre se il trattamento non viene percepito in busta paga, si può riceve a conguaglio a fine anno da parte del datore di lavoro in sede di dichiarazione dei redditi. Infine in caso di mancanza di sostituto d’imposta, il beneficio sarà elargito, sotto forma di rimborso, erogato dall’Agenzia delle Entrate.
Se il nostro lettore pensa che nel corso dell’anno solare il suo reddito complessivo possa superare, considerando anche eventuali straordinari, il tetto dei 15.000 euro, il consiglio è quello di rinunciarvi in busta paga per prenderlo poi a conguaglio se spetta. In questo caso si evita lo spiacevole rischio di doverlo restituire in sede di dichiarazione dei redditi se, per qualche motivo, si dovesse superare la somma limite prevista.
Rinuncia al trattamento integrativo
Le modalità per rinunciare al trattamento integrativo in busta paga sono diverse.
I dipendenti privati possono inviare una comunicazione al datore di lavoro con la quale si richiede di voler rinunciare all’erogazione anticipata del trattamento Irpef di 100 euro al mese in busta paga e di procedere all’erogazione a conguaglio solo qualora ne ricorrano i requisiti.
Il terzo modo, sicuramente quello indicato per lei che è insegnante e, quindi, dipendente pubblica, è quello di comunicare la volontà di rinuncia tramite il portale NoiPA. Dopo aver effettuato l’accesso, infatti, è possibile nella propria area riservata accedere al servizio “Bonus IRPEF” e selezionare la voce “gestione bonus fiscale”. In questa sezione è possibile comunicare la volontà di rinuncia al trattamento.